Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci

 

Piano Bar di Virginio Frigieri                                                                               11/11/2018

Previsioni di Borsa : Indici Azionari USA

L’onda intermedia (2) con i rialzi di questa settimana ha tracciato un zigzag (Bibbia pag.42). In dettaglio su S&P500 si è saliti fino a 2815,15 punti, sul DowJones 27277,80 punti e 7572,90 nel NASDAQ Composite. Percentualmente i ritracciamenti sono stati del 63% su S&P500, del 76,4% sul Dow Jones e del 54% sul Nasdaq Composite che era il più debole dei tre. A questo punto tutti gli indici sembrano pronti a riprendere la tendenza al ribasso. Nell’aggiornamento flash ho mostrato una chart di Robert Prechter in cui si vede il Dow Jones replicare la medesima struttura d’onda in occasione delle seconde onde durante il crollo del ’29 e quello del 1987 . La prossima settimana mostreremo come anche sugli indici europei si suona ormai la stessa musica. L’implicazione visibile sui grafici sottostanti è che l’onda (3) di grado intermedio verso il basso sarà la prossima grande mossa del mercato. C’è ben poco da aggiungere; ora tocca al mercato confermare la previsione con un forte calo sotto i minimi di ottobre o al contrario segnalarci che l’aumento iniziato a fine ottobre è più rialzista rispetto all’etichettatura che mostriamo sui grafici stasera. Se questo dovesse accadere, valuteremo immediatamente le implicazioni per i prezzi nelle prossime settimane e  ne discuteremo qua. Nessuna ha ovviamente la sfera di cristallo ma in questo caso qualche considerazione va fatta: se siamo effettivamente  all’inizio di un mercato orso, il suo target naturale nel modello delle onde è sotto ai minimi del 2009; aprire posizioni short sul Dow Jones ora, non garantisce certamente di guadagnare, ma piazzando lo stoploss una cinquantina di punti sopra al massimo di onda (5), offre comunque un rapporto “rendimento potenziale / rischio reale”, alto come poche volte vi potrà capitare nella vita, poi ognuno se la giochi come crede.

Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi

I rendimenti del trentennale americano, dopo essersi attestato al 3,466% venerdì scorso, ha iniziato una fase declinante che ci spinge a dire che, o l’onda 5 di (3) è completa, oppure che la [iv] non era finita e che il massimo di 3,466 come mostrato nella soluzione alternativa era una (b) di [iv] e quella in corso è la (c) di [iv]. Tuttavia a ben vedere c’è una terza possibilità altrettanto valida stando sempre alle regole del principio d’onda ed è che il massimo dello scorso 2 novembre, potrebbe essere l’onda [i] di 5. Questo implicherebbe una ulteriore discesa all’inizio della prossima settimana con una ripresa decisa della corsa a nuovi massimi. Ad oggi è difficile pesare quale delle tre opzioni possa avere maggiori probabilità di verificarsi, per cui aspetteremo che un maggiore sviluppo della struttura ondulatoria ci fornisca un quadro più confidenziale. Comunque sia il quadro più ampio rimane quello di un mercato orso di lungo periodo per quello che riguarda i prezzi e di rendimenti più elevati per le nuove emissioni.

Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD

Da metà settimana, il dollaro ha ingranato la marcia ed è rimbalzato in alto. A prescindere che questa spinta possa portare al di sopra o meno del recente massimo del 31 ottobre, il quadro complessivo resta un quadro bullish. I large speculator sul dollaro USA hanno aumentato le loro posizioni lunghe di lungo termine fino alla bellezza di 300.479 contratti futures, che rappresenta la scommessa più grande da gennaio 2017, quando l’indice superò di poco i 101.000 contratti. Questo significa che oggi i trader hanno una sola direzione nel mirino che è “SU” in alto verso il cielo. Se si supera il massimo del 31 ottobre il prossimo obiettivo tira a 97.875-97.900. In quella zona passa anche un ritracciamento del 61,8% del calo dal massimo di gennaio 2017 al minimo di febbraio 2018. La rottura al ribasso del minimo di mercoledì, al contrario, eliminerebbe ogni potenziale residuo del rally. Lo stesso potenziale in direzione opposta lo ritroviamo sull’Euro/Dollaro. Se l’euro scendesse sotto al minimo di 1,1301 del 15 agosto si aprirebbe la strada verso 1,11 mentre un rally sopra 1,15 eliminerebbe il potenziale ribassista a breve termine.

Previsioni di Borsa : Oro e Argento

Oro e Argento sono scesi bruscamente nella seconda parte della settimana. Il nostro quadro di breve termine non è ancora compromesso ma sto osservando da vicino gli sviluppi. L’argento or potrebbe scendere a 13,91 (minimo dell’11 settembre) in una mossa no confermata dall’oro che dovrebbe comunque trovare supporto a 1160,24. L’ascesa dell’oro dal minimo del 16 agosto si presta a molte interpretazioni e per ora teniamo valida l’interpretazione dell’onda D col suo target.

Come ho già spiegato in altre occasioni, non ha senso trattare i preziosi come un qualunque titolo azionario, usando stoploss per chiudere in perdita, perché mentre una società può fallire e il valore delle sue azioni azzerarsi, l’oro avrà sempre un valore intrinseco che elimina la possibilità di veder andare in fumo i propri risparmi, per cui si fanno operazioni speculative con il cartaceo con l’unico intento di abbassare (quando va bene) il prezzo di carico del fisico acquistato in precedenza. In caso di discesa sotto i 1000$ noi aspetteremo di vedere un supporto forte su cui far media al ribasso acquistando non altro cartaceo ma altro oro fisico da tenere come bene rifugio di famiglia. Quindi comunque vada a finire non ci perderò il sonno, avendo anche un prezzo di carico sul fisico molto più basso dei prezzi attuali grazie a precedenti operazioni sul cartaceo fatte durante la galoppata verso i massimi storici.

Previsioni di Borsa : Crude Oil

Circa un anno fa su un articolo di novembre 2017 su richiesta di un amico analizzai il petrolio (Crude Oil) per valutare la possibilità di raggiungere target venduti a man bassa a 80, 85 ed anche 90 dollari. In quell’articolo spiegai che il petrolio non avrebbe potuto arrivare a 80$ perche l’onda [4] avrebbe invaso il territorio di onda [1]. A inizio ottobre il Crude-Oil ha raggiunto il massimo di 76,9 con una chiusura che seppure di poco  che seppur di poco invade il territorio di onda [1]; sia a livello intraday che a livello daily si notano chiusure  sovrapposte. Le chiusure a livello weekly del minimo di onda [1] e del massimo di onda [4] non si sono incrociate ed io fino ad eventuale revisione di qualche senior analist di Elliott Wave International mantengo le etichettature messe giù un anno fa.

Come si vede dal grafico raggiunto l’apice di onda [4] i prezzi hanno girato decisamente al ribasso e l’onda c dovrà concludersi sotto ai minimi di onda a del 2002 tra i 18,9 e i 12,35. Un primo target intermedio va inquadrato tra i 40 e i 45$ al barile.  

alla prossima

Note:

La Bibbia delle Onde di Elliott è a questo link:

http://www.tradinglibrary.it/scheda-libro/frost-a-j-prechter-robert-r-jr/la-teoria-delle-onde-di-elliott-9788888253213-135907.html

La nomenclatura dei vari gradi d’onda è riportata sotto: le onde “cerchiate” della nomenclatura originale di Elliott sono rappresentate per una questione di praticità racchiuse tra parentesi quadre.