Esempio di operatività sfruttando gli algoritmi


Nel report di sabato scorso ho messo in evidenza come molto probabilmente l'inflazione statunitense mese su mese sarebbe scesa. Chiaramente le certezze non esistono, specialmente nel nostro mestiere, ma i presupposti per un ribasso o comunque un forte contenimento a mio avviso c'erano tutte (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/12/10/cpi-inflazione-certificato-investimento/). Le stime erano per un rialzo dello 0.3% ma il dato finale è stato del +0.1% quindi ben al di sotto. In base al ragionamento esposto relativo al calcolo del dato annuale (somma dei dati degli ultimi 12 mesi), era lapalissiano un forte abbassamento dell'inflazione anno su anno. In altri termini avendo 12 rilevazioni e visto che l'anno scorso il dato monthly aveva registrato un picco e quel dato oggi viene sostituito da un valore nettamente più basso se non nullo potremmo dire, ecco che inevitabilmente TUTTA la media si abbassa. Questo ha permesso agli indici di "schizzare" verso l'alto favoriti dalla liquidità inesistente e dal fatto che la velocità che caratterizza gli algoritmi è in realtà il loro grande punto debole: comprano in automatico tutto e subito (specialmente quelli sulle notizie), quindi ad un certo punto il mercato perde inevitabilmente energia e momentum, tanto più se il tutto avviene in corrispondenza di punti chiave. Sappiamo infatti che gli hft si nutrono di liquidità e questa si annida spesso nei punti nevralgici di mercato. Così è stato nella seduta odierna quando è stata fatta rompere la trendline dinamica discendente sull'S&P500 già evidenziata sabato. 

Gli algoritmi creano turbativa di mercato e si "incartano" letteralmente perché sono frutto di programmazione e non di ragionamento: comprano solo (o vendono solo) oppure si tratta di quotatori bid-ask. I primi se sono tarati in modalità one way accentuano il fenomeno rialzista (o ribassista) in corso. Come dicevo sabato è tuttavia molto importante non incappare nei movimenti fake. Mettevo infatti in guardia i vari trader sul fatto che in concomitanza di una così alta aspettativa sull'inflazione sarebbe stato possibile che il mercato facesse movimenti falsi, sia in intraday che sul daily: una sorta di frullatore, di tagadà, di yo-yo....chiamatelo come volete. 

Sfruttando la turbativa di mercato indotta dai software di negoziazione e dai quotatori ed in virtù di quanto scritto sopra e sabato scorso (alta probabilità di falso movimento) ho selezionato il titolo STM impostando chiaramente una operatività short. Esce il dato delle 14.30 e sapevamo che "molto probabilmente" sarebbe stato più basso (fattore molto positivo per il mercato). Le Borse partono al rialzo, le macchinette assorbono la poca liquidità e si "scannano" tra di loro (mi riferisco a quelle tarate in modalità one-way che si scontrano con i quotatori). Non appena i quotatori bid/ask non riescono più a stare dietro al rialzo ecco che rimangono solo le prime, i book si "rompono" e questo ha permesso un piccolo sell a 38.465 euro (primo massimo di giornata). Ovviamente in questi casi non si punta al grande utile ma ci si accontenta chiudendo il trade a 38.20 solo dodici secondi più tardi. C'è un PERO'. Come scrivevo poco fa i software sono stupidi (sono formule matematiche) e non ragionano e questo è un grandissimo vantaggio per il trader perché operano solo in velocità. Quindi non appena il mercato si assesta e rallenta (in questo caso mi riferisco al titolo STM) ecco che vanno nuovamente alla ricerca dello stesso massimo con un delta di pochi tick. E questo ha poi permesso un secondo trade in sell esattamente a 38.55 euro (il massimo di giornata è stato a 38.56 euro). Da quel punto il titolo è solo sceso. Questo è chiaramente un modo per operare in determinati frangenti sfruttando appunto l'ignoranza e la velocità degli algoritmi e soprattutto l'illiquidità che a mio avviso rappresenta un GRANDE rischio sistemico, tanto più che la mole di strumenti derivati, compresi gli ETF ed i certificati, rischia di non trovare una controparte ad "assorbire" il movimento del sottostante. Insomma: abbiamo azioni/mercati che scambiano poco (=hanno i piedi d'argilla) sulle cui fondamenta sono stati costruiti grattacieli (etf e certificati ad esempio). My point of view.

Nell'esempio di sopra potete chiaramente osservare come le due vendite siano avvenute esattamente in prossimità dei massimi: a 38.465 nel primo trade (il massimo è stato a 38.50) e a 38.55 nel secondo caso (massimo assoluto daily a 38.56) sfruttando e mettendosi "a favore" della manipolazione indotta dagli algoritmi. Il tutto è avvenuto esattamente in concomitanza di un picco di volatilità, su un titolo molto volatile e "liquido". 

Buona serata a tutti.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)